Giuseppe Verdi e la sua casa

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A Roncole, frazione di Busseto, la casa natale di Giuseppe Verdi attesta le modestissime origini del grande compositore italiano. L’autore di Rigoletto vi nacque il 10 ottobre del 1813. Secondo la tradizione, il giorno della sua nascita si svolgevano i festeggiamenti per San Donnino, patrono del paese, e un gruppo di suonatori si esibiva proprio durante il parto. Questo è stato di buon auspicio per la futura attività del neonato Giuseppe. La modesta abitazione si trovava al centro del villaggio ed è rimasta così com’era, come attesta una targa posta sulla facciata, fatta apporre dal marchesi Pallavicino nel 1872.


Grazie ai primi elementi musicali che apprese da un modesto organista e all’aiuto disinteressato offertogli da un concittadino facoltoso, il giovane Verdi potè lasciare Busseto per Milano e approdare al teatro della Scala come compositore d’opera. Avvenne nel 1839, e già nel marzo 1842 (dopo l’insuccesso di un’opera composta mentre la morte gli strappava la moglie e i figli) ottenne il suo primo trionfo con Nabucco.

Seguirono altri capolavori ormai immortali, come La Traviata, Aida, Otello e Falstaff, con cui superò ogni scuola e ogni tendenza artistica.

In età ormai matura, quando era già famoso e ricercato nei migliori salotti dell’epoca, Verdi ritornò nella sua città, a Roncole, e a pochi chilometri fece costruire la sua nuova casa, che diventò il luogo dove trovava ispirazione per le sue composizioni, ma anche dove poteva dedicarsi alla sua passione per la terra e per i lavori manuali. Villa Verdi è circondata da un parco di oltre sei ettari, anch’esso, come la casa, progettato dal musicista, ed è oggi abitata dai discendenti di Maria Filomena, sua erede, che rispettando la volontà di verdi la custodiscono immutata sia all’esterno che internamente.

Giuseppina Strapponi, moglie del Maestro, il 14 giugno 1867 scriveva alla contessa Maffei: “Si cominciò, con infinito nostro piacere a piantare un giardino, che in principio fu detto il giardino della Peppina. Poi si allargò e divenne e fu chiamato il nostro giardino. Ora che è grandissimo è definitivamente chiamato il suo giardino.”

Verdi morì a Milano nel 1901. Oggi è uno dei compositori più eseguiti nel mondo, secondo soltanto a Giacomo Puccini. Manoscritti e oggetti che gli appartennero sono esposti nel Museo Verdiano a Busseto.