Il Lago di Como, chiamato anche Lario, con un’area di 146 km e i suoi 410 metri di profondità è il terzo lago italiano per estensione dopo quello di Garda e il Verbano e il più profondo dei tre laghi subalpini italiani ed è uno dei più profondi d’Europa.
La sua caratteristica forma a Y rovesciata è data dai tre rami di: Colico a nord, Lecco a sud-est, Como a sud-ovest.
Il lago è interamente circondato da montagne di cui la più alta è il Monte Legnone (2609 m), sopra Colico. Vi sono 37 corsi d’acqua affluenti, tra cui l’Adda e il Mera. L’Adda è anche l’unico emissario; esce dal lago a Lecco e, dopo aver formato il laghetti di Garlate e di Olginate, prosegue in direzione del Po.L’unica isola del lago è l’Isola Comacina, situata nel ramo di Como, di fronte al comune di Sala Comacina.
Con la sua grande massa d’acqua, Il Lago di Como influenza il clima delle sponde , del Centro Lago e del promontorio di Bellagio rendendolo simile a quello della riviera ligure. Vi crescono l’alloro e l’ulivo, i giardini ospitano palme e piante tropicali, prospera il florovivaismo.
Abitato fin dall’epoca preistorica, il Lago di Como ha rappresentato un’importante via di comunicazione tra le regioni del Nord e la Pianura Padana. Data l’importanza strategica del lago, che permetteva di raggiungere i passi del Maloja e dello Spluga, la zona fu soggetta, per secoli, ad invasioni e dominazioni. Vi si stabilirono dapprima i Galli, poi i Romani che ne fecero un punto strategico creando, sulla sponda occidentale, una via che collegava il “Larius” con la Rezia: la strada Regina.
Intorno all’anno 1000, dopo i Franchi, la città di Como divenne Comune autonomo, ma dovette sempre lottare per la propria indipendenza. Durante la signoria dei Visconti e degli Sforza fu allargato il letto dell’Adda per poter avere un collegamento via acqua con il Ducato di Milano, ragion per cui fu aperto il naviglio di Paderno.
Seguirono le dominazioni straniere; prima gli Spagnoli, poi gli Austriaci e, per un breve periodo, anche i Francesi. Nel secolo scorso il Lago di Como divenne famoso grazie al romanzo “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni, ambientato sul ramo di Lecco.