Il termine langa, in dialetto piemontese, indica le colline che caratterizzano il paesaggio di quella parte della provincia di Cuneo che da Alba scende verso sud, fino ai pendii settentrionali dei monti liguri. Terra di noccioleti e soprattutto di vigneti da cui si ricavano vini pregiati come il Barolo e il Nebbiolo, le Langhe, in età medievale, videro sorgere molti castelli, chiese, abbazie, seguiti, nei secoli successivi, da ville signorili, palazzi, borghi contadini, casolari.
Bra è la porta di accesso alle Langhe. Qui si possono ammirare la chiesa barocca di Sant’Andrea e quella di Santa Chiara. Da Bra, in 5 km si giunge a Cherasco, pittoresco centro medievale dalla pianta quadrilatera, dotato di un castello visconteo trecentesco. A 9 km di distanza si trova La Morra, la cui piazza si apre su una distesa di viti, coltivi e boschi. Nei dintorni sorge Barolo, nota per l’omonimo vino che può essere degustato, con altre specialità gastronomiche, nell’imponente Castello Falletti, risalente al X secolo. Da visitare è anche Monforte, un gioiello stretto intorno alla collina, percorso da piccole stradine su cui si affacciano antiche abitazioni. Dopo una tappa a Dogliani, patria del Dolcetto, si raggiunge Bossolasco, con le sue viuzze fiorite e le botteghe dipinte da artisti contemporanei. Da qui si lascia la bassa Langa, regno dei vigneti, per entrare nell’alta Langa, regno di boschi, pascoli e del formaggio tipico la Robiola. Scendendo nella valle del Belbo si sale a Mombarcaro, il centro più elevato delle Langhe (896 m), caratterizzato da terrazzamenti in pietra per le coltivazioni.
Non può mancare una visita ad Alba, la città dalle cento torri. Qui si tiene ogni ad ottobre, la celebre fiera del tartufo. Numerosi sono i luoghi di interesse storico: le pittoresche torri e case-torri medievali, la cattedrale gotica, l’antico monastero di San Domenico, di cui rimane la chiesa gotica del XIII secolo e le chiese barocche di Santa Maria Maddalena e San Giovanni Battista e il Museo Civico, che ospita reperti romani emersi dagli scavi archeologici.
Ultima tappa: Grinzane Cavour, un piccolo paese stretto attorno al suo castello che porta il nome in onore di Camillo Benso conte di Cavour, che ne fu sindaco dal 1832 al 1849. Oggi, nel castello, aperto al pubblico, ha sede l’Enoteca regionale Piemontese Cavour, con un piccolo museo dedicato alla vinificazione e al tartufo.