Il nostro itinerario comincia da Olbia, città dalla probabile origine greca, che raggiunse grande importanza in età romana, della quale conserva numerose tracce. Interessanti sono anche le testimonianza del periodo dell’amministrazione giudicale, quando, rinata col nome di Pausania, costituì una delle tante “terrenove” che allora si affermarono nell’isola. Appartengono a questo periodo la bella chiesa romanica di San Simplicio e il nucleo più caratteristico della cittadina, con i vicoli stretti e i palazzetti spesso adorni di balconi in ferro battuto. San Simplicio, risalente alla fine dell’anno Mille, conserva la parte inferiore originaria: l’interno è tripartito, con volte a botte frutto di interventi successivi.
Lasciando Olbia, il percorso procede attraverso panorami dominati da graniti grandiosi e incombenti fino ad arrivare a Tempio Pausania, centro principale della Gallura interna. La cittadina, con il suo impianto realizzato prevalentemente in pietra locale, si appoggia sulle falde di un contrafforte del massiccio del Limbara. Qui si trovano la cattedrale, il campanile e il portale, risalenti al XV secolo.
La spettacolarità dei profili con cui si stagliano i rilievi granitici galluresi si accentua in prossimità di Aggius, paese ai piedi del monte Pinna, del monte Fraile e di Punta Spina. Si continua per San Filippo, località oggi ricordata con il nome di Mare di Luna, una conca costellata di enormi massi granitici.
Sulla SS 133 si inserisce un breve raccordo che porta a Luogosanto, centro assai vitale nel Medioevo, abbandonato e poi risorto nel secolo scorso come punto di raccolta dei lavoratori agricoli in corrispondenza di una chiesa duecentesca dedicata alla Natività della Vergine. Si arriva a Ponte Liscia, da dove si diparte il ramo della statale 133 bis che porta prima a Santa Teresa di Gallura e poi a Capo Testa. Fondata nel 1808 per contrastare il contrabbando tra la Sardegna e la Corsica, Santa Teresa di Gallura presenta un impianto a scacchiera e ospita l’imbarcadero per l’Isola della Maddalena e per il porto corso di Bonifacio. Da vedere la cinquecentesca torre Longonsardo e la spiaggia di rena bianca. Capo Testa è invece uno dei luoghi più suggestivi dell’intera Sardegna: il promontorio si presenta come un gigantesco blocco di roccia che sporge da una costa movimentata e battuta dal mare ed è colegato alla terraferma da un istmo.
Ritornati a Ponte Liscia, si riprende la SS 133 fino a Palau, in origine un modesto pontile che lo sviluppo turistico ha trasformato in centro di villeggiatura e porto attrezzato per le comunicazioni con le isole. Da Palau si può raggiungere Capo d’Orso, un promontorio di fronte a Caprera, famoso per una roccia granitica che l’erosione ha plasmato a forma di orso.
Si procede poi in direzione sud, verso Arzachena, che mostra all’ingresso del centro abitato il famoso Fungo, una roccia plasmata dai venti, e che comprende nel suo vasto territorio il complesso turistico della Costa Smeralda. Il viaggio prosegue per L’Abbiadori, Porto Cervo e Liscia di Vacca, Cala di Volpe e Portisco, e le tantissime insenature che caratterizzano questo tratto costiero tra i più belli del Mediterraneo. Porto Rotondo, altro prestigioso centro turistico, è uno dei più eleganti della costa gallurese. Avanzando verso Olbia, si doppia il Golfo di Marinella e si raggiunge il centro turistico portuale di Golfo Aranci, nato come centro di pescatori e poi ingranditosi notevolmente dopo che, nel 1882, vi è stato appoggiato il servizio di linea che unisce la Sardegna con Civitavecchia. Dall’insenatura sul capo Figari si vedono la Costa Smeralda a nord, l’isola di Tavolata e l’isolotto Figarolo a sud, mentre, alla base del promontorio, si estende la bella spiaggia di Cala Moresca con la sua pineta, dove ci si può fermare per concludere in bellezza il nostro itinerario.