Da qualche anno, nel mese di agosto, le località di montagna fanno registrare il tutto esaurito. Complice il timore di soffrire troppo il caldo, molti turisti scelgono le alture per ritemprarsi a contatto con la natura e per godere di un clima sicuramente più mite che le altitudini di montagna possono garantire.
Ad agosto in montagna, località come Cortina, Champoluc, Bormio, Livigno, ecc…, accolgono in estate migliaia di turisti; le vie di questi centri di montagna si trasformano in una marea umana di persone a passeggio. Quelle persone che un tempo affollavano i centri delle grandi città, oggi passano il tempo a fare shopping nei negozi che caratterizzano questi paesini. Infatti, chi sceglie questi luoghi di villeggiatura lo fa principalmente per avere un pò di quiete, lontani dal caos e dalla calura. Abbiamo così scelto, lungo l’arco alpino, tre località montane da scoprire, ricche di storia e cultura.
Varallo
Varallo è una località della provincia di Vercelli. Si tratta di un centro di grande interesse storico e ambientale. Da vedere: la passeggiata che costeggia le ville ottocentesche e gli stretti vicoli in stile medievale ricchi di negoziati d’ogni genere. Discorso a parte merita il Sacro Monte di Varallo, inserito dall’Unesco nella lista del Patrimonio dell’Umanità. Si trova a più di 600 metri di altezza e comprende oltre quaranta cappelle con affreschi e statue del ‘400 e ‘500.
Chiavenna
Partendo da Milano, dopo aver costeggiato il Lario e il lago di Mezzòla, si arriva a Chiavenna, nel cuore delle Alpi. Le passeggiate lungo le stradine del paesino sono piacevoli, i negozi storici non mancano, così pure le zone molto eleganti. Da vedere: Il parco delle Marmitte dei giganti e una sosta nei tipici Crotti; cave naturali con all’interno veri e propri ristoranti dove poter gustare piatti tipici tradizionali.
Asiago
L’altopiano di Asiago è uno dei più famosi del Paese; dominato dal verde delle praterie e con tanti piccoli centri abitati sparsi. Un’area che invita al riposo e a una vacanza rilassante, a contatto con la natura. In queste zone sono ancora presenti i segni di un passato sanguinario. Da queste parti la guerra ha falciato migliaia di soldati, tra italiani e austriaci, perché qui passava il fronte tra Veneto e Trentino.