Alba, la città delle cento torri e del tartufo bianco

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Voglio parlarvi della città in cui sono nato e cresciuto: Alba, una cittadina che per numero di abitanti, vitalità e rilevanza economica, può essere considerata la capitale delle Langhe, senza il timore di offendere l’orgoglio di nessuno. Se a convincere gli scettici riguardo al suo ruolo non bastasse il presente, poi, Alba potrebbe sciorinare i racconti di una storia più che millenaria. Invasa, presa, deturpata e saccheggiata più volte nel corso del tempo, la città è riuscita a conservare il centro storico dall’impianto medievale e dalla forma pressochè circolare, impostale dal tracciato delle antiche mura.

La storia recente l’ha vista protagonista sul finire della seconda guerra mondiale, quando si affermò come uno dei centri più vivi e attivi della lotta di Resistenza antifascista e quale sede della Libera Repubblica d’Alba ( 10 ottobre- 2 novembre 1944).

Il centro storico della città delle cento torri (così ci si riferisce ad Alba, in ragione delle molte torri medievali – oggi ne restano una decina – che si ergevano orgogliose al di sopra degli edifici cittadini per vanità o per scopi difensivi) inizia da via Cavour. La strada, accompagnata da apprezzabili edifici medievali come la torre Artesiano, la loggia dei Mercanti e una casa Torre, conduce in piazza del Risorgimento, cuore pulsante della vita cittadina. Sull’animato slargo affacciano il Duomo, ricostruzione tardo-quattrocentesca in stile gotico-lombardo di un preesistente edificio romanico, e il palazzo del Municipio, nella cui sala consiliare sono esposte una tavola di Macrino D’Alba e una tela secentesca di Mattia Preti. A poca distanza, ecco un altro luogo di culto che merita attenzione: la chiesa di S. Domenico. Si tratta di un’imponente testimonianza dello stile gotico-lombardo risalente al periodo tra il XIII e il XIV secolo e in seguito più volte rimaneggiato, contenente la tomba di Saraceno Novelli. Dalla piazza si diparte via Vittorio Emanuele II, altro importante asse viario cittadino. Anche in questo caso, la strada è accompagnata da importanti testimonianze architettoniche medievali e tardo medievali.

Il turista attento coglierà alcuni affascinanti particolari: il fregio di casa Fontana (al civico numero 11), le decorazioni in cotto di Palazzo Belli (civici 16-18) e il cinquecentesco portale in arenaria di Palazzo Serralunga.

Per approfondire la conoscenza della storia di Alba, il Civico Museo Archeologico “Federico Eusebio” raccoglie interessanti reperti della stazione neolitica di Alba e materiale di epoca romana. Chi è interessato ad altri aspetti della città non può perdersi la Fiera nazionale del Tartufo, che si tiene proprio qui ogni
autunno, in onore del tartufo bianco o tartufo d’Alba, che cresce soprattutto nei boschi delle Langhe. Viene raccolto dai “trifulau” (raccoglitori), che lo vendono alla fiera e può valere fino a 100 euro l’etto.

Spero di avervi incuriosito, e che verrete a visitare la mia splendida città.