Si svolge a Sicignano degli Alburni, in provincia di Salerno, la quarta edizione della festa “Cagliata e Catuozzo“, il 22, 23, 24 e 25 luglio, in località Cotaiazzo sulla SP 35 per Petina.
Il termine cagliata si riferisce alla preparazione del formaggio, ma cosa sia un “catuozzo” è più difficile da sapere!
Se lo chiedessimo agli anziani di Sicignano, vi racconterebbero delle intere settimane passate, da giovani, a fare i carbonai, uno dei mestieri più antichi di queste montagne.
I carbonai vivevano soprattutto in baracche alle periferie dei paesi. Erano in genere intere famiglie che si stabilivano sul posto e vi restavano il tempo necessario per fare il carbone, normalmente sempre diversi mesi.
Sceglievano zone di montagna ricche di buon legname. Per prima cosa costruivano la capanna con terra e legna e poi Iniziavano i lavori. Si abbattevano gli alberi, si tagliavano i tronchi a pezzi e si costruivano i “catuozzi”. I catuozzi erano dei mucchi di legna sistemati secondo determinati criteri con molta maestria. Al centro veniva lasciato un vuoto che fungeva da camino. Una volta acceso il “catuozzo” doveva essere alimentato due o tre volte di giorno e di notte con pezzi di legna di piccole dimensioni.
I “catuozzi” venivano ricoperti di terra e venivano fatti bruciare per circa una settimana. Alla fine si toglieva la terra e si raccoglieva il carbone, che, messo nei sacchi di tela, veniva venduto all’ingrosso. Terminato il lavoro, venivano smontate le “baracche” ed i carbonai si trasferivano in altri posti per ricominciare daccapo il lavoro.