In bici sugli antichi bastioni di Ferrara

0
2227

Ferrara è la città delle biciclette, perchè in tanti la usano, perchè l’aria è pulita e respirabile, e perchè il centro storico è pedonale. Se siete in visita, potete noleggiarne una cominciare a pedalare! Uno degli itinerari più suggestivi da fare in sella alla propria bicicletta è quello che porta dai bastioni al fiume Po, lungo le Mura di Ferrara che circondano il centro storico e sono interamente percorribili in bicicletta con un itinerario che si sviluppa per 9 km sulla sommità dei terrapieni o alla base della cinta fortificata, facendo il giro completo delle porte. dal castello la via monumentale della città, corso Ercole I d’Este, conduce all’unica porta rimasta intatta dell’antico impianto difensivo, porta degli Angeli.


Verso la pianura si stende fino all’argine del Po il parco urbano “Giorgio Bassani“, un tempo tenuta di caccia estense, ricco di boschi, sentieri, laghetti e strutture per lo sport. Ogni settembre si svolge qui il Ferrara Ballons Festival, grande kermesse dedicata alle mongolfiere.

Si comincia il periplo verso nord-ovest, girando in senso antiorario per un tratto verde e ombroso fino al possente torrione del Barco e al giardino delle Capinere, oasi ornitologica gestita dalla Lipu. In vista di Porta Paola, costruita nel 1612 su progetto di Giovan Battista Aleotti, le mura svoltano verso sud-ovest a incontrare quattro baluardi ad “asso di picche“, voluti da Alfonso II d’Este fra il 1575 e il 1585. Da qui porta S. Pietro collega la città al fiume Volano. Il tratto orientale delle mura, concepito dal duca Alfonso I d’Este tra il 1512 e il 1518, ingloba la collinetta artificiale del baluardo della Montagna. Dal torrione di S. Giovanni, struttura circolare tipicamente rinascimentale, cominciano le mura di fine ‘400, un tratto panoramico che corre lungo i Rampari di Belfiore sulla cinta alberata di tigli, l’ex “cammino di ronda” delle sentinelle. Lo sguardo può curiosare all’interno, sullo scenario urbano delimitato dalla Certosa e dal cimitero ebraico, oppure all’esterno lungo i vasti terreni del Barco, intatta area della riserva di caccia ducale.