Narni, cittadina umbra in provincia di Terni, conserva ancora numerose testimonianze storiche e archeologiche dell’epoca romana, medievale e rinascimentale.
Gli Umbri la chiamarono Nequinum, fino a quando, nel 299 a.C., fu conquistata dai Romani, che cambiarono il nome della cittadina in Narnia, dal locale fiume Nar che scorre lungo la valle.
L’impianto urbanistico attuale mantiene pressoché intatta l’antica struttura medioevale, e proprio la fine dell’Alto Medioevo fu per la città il periodo di massimo splendore, quando furono costruite le chiese, i palazzi pubblici e quello nobiliari.
Ma questa cittadina ricca di storia nasconde un affascinante segreto: nel sottosuolo di Narni c’è una seconda città, da poco riscoperta, una serie di ambienti diversi da visitare: i locali sotterranei dell’antico convento di San Domenico con adiacente una chiesa ipogea affrescata nel XIII e XV sec.; una cisterna romana e un locale ricco di graffiti realizzati dai reclusi del tribunale dell’Inquisizione; i sotterranei di S. Maria Impensole, chiesa dell’IVI secolo a tre navate, convertita in cripta nel XII secolo, che conserva ancora oggi due cisterne del III/II sec. a.C.; i sotterranei dell’acquedotto romano della “Formina”; i Trafori del Monte Ippolito, di San Biagio e di San Silvestro. Infine, proprio sotto Piazza Garibaldi si trova una grande cisterna altomedievale, denominata Lacus, con volte in pietra concia e parti della pavimentazione in opus spicatum.
I sotterranei di Narni sono spesso protagonisti di servizi giornalistici e televisivi di tutto il mondo: l’Associate Press Television, la più grande agenzia giornalistica degli Stati Uniti che vende i propri servizi a televisioni di tutto il mondo, tra cui la CNN e la BBC, ha tempo fa girato un servizio, e, proprio allora, Narni è andata in onda su Italia 1, in prima serata, nella trasmissione “Mistero”, dove lo scrittore di gialli Andrea G. Pinketts ha condotto il pubblico alla scoperta dei segreti nascosti nelle carceri dell’Inquisizione.
Narni è conosciuta anche per un altro motivo: sembra che il suo nome fu preso in prestito da C.S. Lewis per le sue ‘Cronache di Narnia‘, una serie di romanzi per ragazzi di genere fantasy che qualche anno fa furono portati sul grande schermo.
Lo scrittore Walter Hooper ha anche trattato diverse volte nei suoi libri le origini del nome “Narnia” come si nota ad esempio a pagina 306 del suo libro scritto a quattro mani con Roger Lancelyn Green C.S. Lewis: A Biography, pubblicato nel 2002. Eccone un estratto che riporta per intero quanto detto dallo scrittore C.S. Lewis a Hooper: “quando Walter Hooper chiese a C.S. Lewis dove aveva trovato la parola ‘Narnia’, Lewis gli mostrò il suo Atlante Murray’s Small Classical Atlas, ed.G.B. Grundy (1904), che aveva comprato quando stava leggendo i classici con il suo istitutore Kirkpatrick presso Great Bookham [1914-1917]. A pagina 8 di questo atlante c’è una mappa dell’Italia con le iscrizioni in lingua latina. Lewis aveva posto l’accento sul nome di una piccola città chiamata Narnia, semplicemente perché amava il suono di questa parola.” Narnia o ” Narni” in Italiano, si trova in Umbria, a metà strada tra Roma e Assisi. La cittadina è raggiungibile sia via treno che via aerea; gli aeroporti più vicini sono Perugia e Roma, con voli da tutte le località italiane.
Nonostante la grande notorietà e la “febbre” per le “Cronache di Narnia”, Narni non sarà conosciuta all’estero soltanto C.S. Lewis, ma anche per il ricco patrimonio culturale che conserva e, soprattutto, per suoi misteriosi e affascinanti sotterranei.
Info: www.narnisotterranea.it