Ortisei e la Val Gardena

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1924

La più famosa delle valli dolomitiche altoatesine, la Val Gardena, è guardata all’imbocco dalla “sentinella” di Castel Forte, che da otto secoli controlla da una parte gli intensi traffici della Valle Isarco, dall’altra la gola che segna il passaggio dalla zona linguistica tedesca a quella ladina, concentrata tra Trentino, Alto Adige e Veneto.

Ortisei - Val Gardena


Oltre il borgo di Ponte Gardena, il paesaggio si allarga in una distesa di pascoli e boschi, racchiusi tra montagne di una bellezza quasi irreale, scolpite nella roccia in torrioni e guglie elegantissime, suggestive al tramonto, quando il sole le tinge di rosa.

A destra le cuspidi del Sassolungo, in fondo la bastionata del Sella, a sinistra, i pendii delle Odle: al centro Ortisei (1234 m), il paese principale della Valle, con le sue case riccamente decorate da affreschi coloratissimi e da piccole cascate di fiori alle finestre. A definire la fisionomia degli edifici, però, sono soprattutto gli Erker (“sporti”, ovvero finestre sporgenti), elementi caratteristici dell’architettura gotica, ripresi anche negli stabili di più recente costruzione.

Ortisei è la culla di quell’artigianato del legno per il quale i gardenesi sono famosi in tutta Europa. Le opere più preziose si possono ammirare nelle chiese di S. Ulrico e di Sant’Antonio e soprattutto nel Museo de Gherdeina, che espone statue a soggetto religioso, giocattoli e altri oggetti, ripercorrendo la storia secolare dell’intagliatura del legno nelle aree dolomitiche ladine, a partire dalle prime testimonianze seicentesche.