Voglio raccontare una breve gita che abbiamo fatto lo scorso ottobre, in una bella e ancora calda domenica di sole. Io, mio marito e mia cugina Tiziana ci trovavamo a Foligno, una grande cittadina di aspetto moderno ma che conserva un bel centro storico imperniato su piazza del Duomo e piazza del grano, su cui si affacciano il Duomo, la chiesa di Santa Maria Infraportas e il Palazzo Trinci.
Non avevamo in programma un’escursione precisa, ma al ristorante abbiamo incontrato una coppia che arrivava da Bologna appositamente per visitare l’Eremo delle Carceri, così abbiamo deciso di unirci a loro, anche se non ne avevamo mai sentito parlare.
Abbiamo imboccato la grossa strada sterrata che sale a Collepino (600 m) e abbiamo raggiunto la chiesa della Madonna della Spella, su un terrazzo erboso da dove si godeva un magnifico panorama sulla valle Umbra e i massicci appenninici fino ai Sibillini, oltre che sui pascoli ondulati dell’altopiano del Monte Subasio.
Dopo una breve passeggiata abbiamo raggiunto la vetta a 1290 metri, dove abbiamo trovato una costruzione e delle antenne.
Una discesa a larghe svolte, con belle e improvvise aperture panoramiche su Assisi ci ha riportato sulla strada asfaltata, che abbiamo percorso per raggiungere l’Eremo delle Carceri, circondato da un fitto bosco di lecci. Il carcere era un luogo di ritiro di San Francesco e dei suoi primi seguaci, e visitarlo ci ha invaso si una forte intensità spirituale. Abbiamo visitato anche la chiesa quattrocentesca e quella più antica dedicata a Santa Maria delle Carceri, la grotta di San Francesco.
Dall’Eremo delle Carceri abbiamo seguito un sentiero che ci ha portato alla vetta del Subasio, che traversa la foresta di lecci, dove secondo la leggenda San Francesco parlava con gli uccellini. Lungo il percorso abbiamo incontrato delle statue in bronzo di San Francesco, un rifugio di pastori di Vallonica e poi la cima.
Dall’Eremo siamo poi ridiscesi a valle e dopo un quarto d’ora circa abbiamo raggiunto la chiesa di San Damiano, in località San Rufino Campagna. Un luogo che non ha certo la spiritualità dell’Eremo appena visitato, ma è la chiesa dove, davanti al crocifisso, San Francesco sentì per la prima volta la voce del Signore e dove scrisse il suo Cantico delle Creature.
Siamo tornati da questa escursione non programmata rinfrancati nello spirito e nel cuore, e consigliamo a tutti di visitare almeno una volta l’Eremo delle Carceri, perché davvero a parole non posso spiegare quello che si prova quando ci si trova al suo interno, ma anche fuori. Insomma, andateci!
Lucia Campolo – Assisi